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I suoi occhi vedranno un mondo di cose. Proteggili.

Poche e semplici precauzioni possono fare una grande differenza

COME SI SVILUPPA LA VISTA NEL NEONATO

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Prima della nascita

Durante la gravidanza è raccomandabile adottare una dieta varia ed equilibrata, evitare l’alcol, non assumere farmaci (salvo diversa prescrizione del medico curante) e condurre una vita sana (in particolare non fumare e limitare il caffè). Sono tre semplici indicazioni che ogni donna dovrebbe seguire.

Massima attenzione a non contrarre malattie infettive! Sono pericolose perché possono colpire gli occhi del nascituro causando gravi conseguenze, come la cataratta, la retinopatia e l’otticopatia. In particolare: la toxoplasmosi, una patologia infettiva del sangue causata da un parassita trasmesso tramite le feci del gatto, gli ortaggi e la frutta non lavati e la carne cruda o poco cotta (esiste un test specifico che conferma se la donna sia protetta o no); il citomegalovirus, appartenente alla famiglia dell’herpes; la rosolia e la varicella per le quali esiste il vaccino.
Il fumo è dannoso per la salute del feto e del neonato. Fumare durante la gestazione sottrae ossigeno al nascituro, riaducendo l’assunzione di sostanze nutrienti, con possibili esiti quali aborto spontaneo, prematurità, basso peso alla nascita, morte improvvisa del lattante, obesità infantile, asma sotto i due anni. Inoltre è stato evidenziato che l’esposizione fetale al fumo di sigaretta materna attiva o passiva è associata, nei bambini, a un maggiore rischio di esiti visivi avversi. In particolare, si rilevano più alti tassi di strabismo, errori di refrazione e retinopatia.
L’alcol è tossico per il feto: può causare danni neurologici, deficit neuromotori, possibili disturbi cognitivi e comportamentali. Le anomalie oculari che si osservano nei bambini affetti da sindrome alcolica fetale (Fas) indicano che gli occhi sono particolarmente sensibili all’alcol durante la fase dello sviluppo: ai segni visibili (pieghe agli angoli degli occhi, fessure oculari strette, strabismo) si associano un minor sviluppo del nervo ottico (ipoplasia), aumentata tortuosità dei piccoli vasi retinici e capacità visive ridotte.
É importante rispettare stili di vita sani sin dalla fase preconcezionale e durante la gravidanza. Occorre farsi seguire da un ginecologo per tutta la durata della gestazione. Un’eventuale consulenza genetica alla coppia prima del concepimento è indicata in caso di pregresse patologie della gravidanza o in caso di anamnesi familiare o personale positiva per patologie ereditarie. Grazie all’ecografia si potrà periodicamente valutare il corretto sviluppo dei bulbi oculari. Il feto già inizia, nell’ultima fase del suo sviluppo, a percepire la differenza tra luce e oscurità.
La gravidanza normalmente non porta a variazione dei difetti di vista. È comunque importante l’esame del fondo oculare in caso di gravidanza patologica. Allo stato attuale non esistono evidenze in letteratura che riportino controindicazioni oculari all’esecuzione del parto naturale. I colliri che servono per la dilatazione della pupilla (midriatici) possono generalmente essere somministrati a scopo diagnostico sotto il diretto controllo medico. Non esistono studi scientifici che ne dimostrino la nocività durante la gravidanza.
In passato si è molto temuto che l’allattamento al seno aumentasse la miopia, tanto che in molti casi è stato limitato, se non addirittura eliminato. Non esistono però studi scientifici o evidenze cliniche che lo dimostrino. Ci può essere un peggioramento soggettivo e temporaneo delle capacità visive, legato per lo più allo stato generale di affaticamento. Eventuali variazioni permanenti non sono normalmente attribuibili né all’allattamento né alla gravidanza.

Dopo la nascita

Il primo controllo viene effettuato alla nascita su tutti i neonati, con lo screening oftalmologico neonatale, attraverso il test del riflesso rosso, per la diagnosi precoce della cataratta congenita. In caso di patologie familiari, quali il glaucoma congenito, il retinoblastoma (tumore oculare) e altre malformazioni oculari o alterazioni retiniche, diventa necessaria anche una visita oculistica.
Entro i 3 anni di età è raccomandata una visita oftalmologica da parte dell’oculista, eventualmente affiancato da un ortottista assistente di oftalmologia, per verificare se siano presenti difetti refrattivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo) e se ci siano un’ambliopia (occhio pigro), uno strabismo o anomalie della motilità oculare. L’occhio pigro non è visibile dall’esterno e solo uno specialista può diagnosticarlo. Se individuato precocemente può essere opportunamente riabilitato. In caso contrario viene compromesso il corretto sviluppo dei circuiti cerebrali deputati alla visione, con un deficit permanente della visione centrale in un occhio (ambliopia).
È normale che un neonato apra spontaneamente le palpebre, abbia pupille circolari regolari, lacrimi normalmente, allontani il capo da ogni fonte di luce potente, sbatta le palpebre (ammicchi). Inoltre le sue cornee devono essere trasparenti e la pupilla si deve restringere in modo evidente se la fonte luminosa è forte. L’instabilità della fissazione associata ad un leggero strabismo può ancora essere considerata fisiologica nei primi 2 mesi di vita.
Alla nascita il bambino vede pochissimo: percepisce solo forti contrasti a una distanza ravvicinata. Alla fine del primo mese il bimbo inizia a vedere più chiaramente i contorni e le forme degli oggetti e riesce a seguire con lo sguardo ciò che è in movimento. Tra il secondo e il terzo mese segue ciò che gli si mostra anche a una distanza superiore. A tre mesi riesce a coordinare la vista con il tatto. I colori sono meglio distinguibili intorno ai tre-quattro mesi; a sei mesi riconosce persino le sfumature. Il campo visivo binoculare impiega circa un anno per arrivare al 90 per cento di quello dell’adulto. Una deviazione oculare fissa di un occhio non è normale. Movimenti oculari scoordinati sono possibili entro i 4 mesi, mentre non rientrano nella norma dopo i 6 mesi. Eventuali tremori intermittenti degli occhi (nistagmo) dovrebbero sparire entro il primo trimestre di vita. La presenza di un riflesso bianco sulla pupilla, invece del classico riflesso rosso che appare nelle foto, deve essere considerato un campanello d’allarme che richiede un tempestivo approfondimento diagnostico.
L’ambliopia è una condizione in cui la funzione visiva di un singolo occhio è ridotta oppure assente senza che ci siano stati danni oculari organici. Si tratta di una patologia che si sviluppa in età pediatrica: consiste in un deficit funzionale dell’apparato visivo ovvero in un suo parziale o incompleto sviluppo. Il cervello, non riuscendo a interpretare correttamente le informazioni che gli giungono, “disattiva” i segnali che provengono da un occhio, il quale rischia di rimanere così “fuori uso”, salvo trattamento medico. Nei bambini il danno è generalmente reversibile, in linea di massima fino a 4-6 anni, ma sull’età precisa non c’è concordanza. In questi casi diventa fondamentale il trattamento riabilitativo ortottico.

I patrocini

Contatti

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